Per informazioni 392 3199477 - info@isideacademy.it

Dinamica mente corpo.

Le discipline non convenzionali focalizzano l’attenzione sulla mente, intesa come unità corpo-mente e spirito, in relazione con tutto ciò che la circonda, eliminando così ogni rischio di riduzionismo psicopatologico, di determinismo psichico e di medicalizzazione dell’intervento.

Negli ultimi decenni è avvenuto un cambiamento nei paradigmi della conoscenza che sta interessando i modelli teorici di tutte le discipline scientifiche. In particolare, in psicologia e psicoterapia si è assistito ad un progressivo ampliamento nel campo di studio della mente del comportamento e dei disturbi psicologici da un livello strettamente biopsichico e intracranico ad altri tipi di relazione cognitivo/interattivo e solistico, che studiano l’individuo contestualizzandolo nelle interazioni famigliari, sociali, ambientali, energetiche e spirituali. (G. Pagliaro, 2004)

La fisica quantistica e l’epistemiologia hanno posto con forza la questione della non oggettività della realtà, della non indipendenza dell’osservatore dal sistema osservato dello studioso dall’oggetto di studio e hanno evidenziato i limiti del casualismo lineare e del determinismo psichico.

Da una visione originaria fortemente legata al modello della cura che opera per mezzo della diagnosi all’interno del quadro psicopatologico si arriva alla terapia dei disturbi psicologici attraverso una ricontestualizzazione del sintomo.

Da qui la necessità di collocare tali sintomi all’interno dei contesti interattivi non solo famigliari e sociali, ma anche energetici e spirituali in quanto ciò che accade a livello del macrocosmo esterno influenza ciò che avviene a livello del microcosmo individuale. Risulta necessario uscire dal riduzionismo biologico e dal determinismo psichico che ha portato la medicina e la psicologia a privilegiare la frammentazione della conoscenza, la settorializzazione e la prospettiva riparativa della cura.

Se si guarda all’Io considerandolo come un’entità separata e oggettiva, la conoscenza che ne deriverà sarà parziale e decontestualizzata, se si guarderà alla totalità s’incontrerà una nuova conoscenza che darà un’altra luce a ciò che ci circonda e a ciò che accade.(G. Pagliaro, 2004)

La meditazione e la risposta di rilassamento sono tra le principali tecniche per riscoprire questo senso d’unità, per ampliare gli orizzonti della mente e come dimostrano le numerose ricerche da diversi decenni in molte prestigiose università e centri internazionali uno strumento per trattare numerosi disturbi psicologici e per contribuire alla cura di alcune malattie.

Nelle filosofie orientali il corpo, non essendo separato dalla mente e dallo spirito, non può essere scomposto in singole unità come nel nostro pensiero razionale occidentale. Quindi non è un caso che la dimensione energetica, la mente e lo spirito, occupino un ruolo cosi rilevante e prevalente nelle terapie non convenzionali, che sono innanzi tutto degli articolati sistemi terapeutici di tipo olistico. Esse, infatti, considerano lo stato di salute e di malattia non solo come condizioni del corpo, ma come processi interagenti e interconnessi con la realtà che ci circonda.

Da ciò consegue non solo che la salute può essere mantenuta con trattamenti bio-energetici e con corretti stili di vita, ma anche che molti dei disturbi organici, psicologici e psichiatrici, tipici della nostra società occidentali, possano essere trattati con queste metodologie.

Questa particolare forma d’interconnessione di interdipendenza tra gli esseri animati, inanimati e il cosmo non era nemmeno estranea alla filosofia occidentale che la utilizzò per una corretta comprensione della loro natura.

La relazione fra corpo-mente e ambiente della tradizione ippocratica ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo della filosofia medica occidentale. Questo fondamentale aspetto, tipico della profondità del pensiero di Ippocrate, è stato però ignorato dalla diffusione della scienza cartesiana e solo oggi, con una certa fatica inizia ad essere riscoperto. Fu a seguito del causalismo lineare, del determinismo, del riduzionismo biologico e della frammentazione scientifica del sapere che tali teorie finirono al bando, facendo prevalere una visione atomista che privilegiava lo studio della parte e del meccanicismo fisico piuttosto che le relazioni, il sistema, l’ambiente e l’universo.

In tal modo lo studio della natura fu organizzato in discipline rigidamente strutturate, gli eventi patologici organici furono spiegati come problemi delle cellule, del singolo organo, come provocati da lesioni alterazioni o infezioni, e malesseri psicologici furono trattati come malattie che riguardavano la mente del singolo individuo.

Del resto, se è vero che la ricerca dell’oggettività sottolineato dalla prospettiva meccanicistica ha finito per svolgere una funzione autoim-munizzante nei confronti delle nuove teorie derivanti dalla dimensione ecosistemica, energetica e spirituale, è altrettanto vero che non ha evitato al paradigma del causalismo lineare alcuni non semplici interrogativi sul piano epistemologico e metodologico.

Da ciò emerge la necessità di un nuovo e più funzionale paradigma conoscitivo.

E’ opinione comune di molti ricercatori che tale approccio può offrire nuove speranze e concrete prospettive per un più rispettoso dialogo con tutti quei sistemi filosofici e terapeutici provenienti da altre culture che affermano teorie di tipo solistico.

Kuhn insegna però che il dialogo resta difficile perché il confronto non è mai un processo semplice (T. Kuhn, 1970)

Per tutelare realmente la salute, è necessario costruire una visione dell’uomo non più come essere separato ma come elemento indispensabile di un più grande fluire.

Per creare questa nuova visione bisogna raccordare l’elevato livello tecnologico e scientifico della medicina, della psicologia e delle scienze umane più in generale alle conoscenze millenarie sulla relazione esistente tra l’equilibrio e il benessere del singolo individuo e l’equilibrio e il benessere della biosfera e della Totalità di cui siamo parte.

In un sempre maggior numero di ambiti del campo scientifico contemporaneo ora si palesa l’esigenza di mettere in correlazione tra loro tutte le informazioni acquisite, e si comincia ad affermare una nuova modalità di ragionamento che prende in considerazione campi d’azione e non più singoli fattori, processi e non eventi, organizzazioni e non oggetti, relazioni e non presenze, collegando fra loro elementi apparentemente separati e mettendone in luce le reciproche interconnessioni.

Questa modalità, opposta e complementare a quella analitica, lineare e strutturale, viene detta approccio sistemico.

Oggi, in un mondo in cui le interconnessioni, a tutti i livelli, non possono più essere ignorate, fattori biologici, sociali, economici, tecnologici, psicologici, si rivelano strettamente collegati e inter-dipendenti e si manifesta il bisogno di una prospettiva ecologica applicata all’insieme della realtà, non solo allo studio degli ecosistemi.

Chi, meglio di altri, ha colto questa necessità e si è impegnato a comprendere e interpretare “il vivente” è Gregory Bateson, figura poliedrica che imposta tutta la sua ricerca scientifica ed esistenziale non più sullo studio dei mattoni costitutivi della realtà, ma su quello che chiama il “tessuto che connette”, la rete dei principi di organizzazione di tutti i fenomeni.

Se tale tesi è ormai accolta, G. Bateson da epistemologo, fa un passo avanti e afferma che tra uomo e natura esiste un legame ancor più profondo di quanto riguarda la semplice interazione per la soprav-vivenza: la struttura della natura e struttura della mente sono l’una il riflesso dell’altra.

La mente è la parte costituente della realtà materiale, di conseguenza queste due dimensioni vanno studiate e comprese insieme.         

  

torna su
Master Reiki Metodo Mikao Usui. Diploma Professionale Quadriennale in Naturopatia con specializzazione in Iridologia. Master in floriterapia Clinica. Abilitazione all'esercizio dell'arte ausiliaria delle professioni sanitarie di Massaggiatore ed Idroterapista. Iscritto all'albo degli Iridologi Italiani della ASSIRI. MASTER in OLISMOLOGIA presso il centro studi in Olismologia Milano. Socio fondatore del M.I.D.A.C.O. Movimento Italiano per la Diffusione dell’Approccio Clinico Olismologico. Cofondatore e presidente del CENTRO OLISTICO LO SPAZIO DELL’UOMO I.S.I.D.E. via S. Francesco 41, Bastia di Rovolon –PD-. Cofondatore di ISIDEACADEMY scuola di formazione per Operatori del Benessere. Ballerino di tango, giocatore di golf, apprendista velista...

Leave a Reply

*

captcha *